Il Foro Boario

Appuntamento:  davanti alla fontana difronte Santa Maria in Cosmedin

Contributo di partecipazione: € 7 visita guidata,+ 2 per radioline con auricolare, gli under 18 solo 5+2 Euro.
Guida: Dr.ssa Loretta Buonamico

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Foto di Roberto Draghelli

Itinerario di elevatissimo interesse nel cuore di Roma. Il Foro Boario era un’area dell’antica Roma, situata lungo la riva sinistra del Tevere, tra Campidoglio e Aventino. La zona era in origine paludosa ma venne bonificata con la creazione della Cloaca Massima.

Si trattava di un’area di mercato molto importante nella Roma arcaica, collocata nel punto in cui confluivano i percorsi provenienti dalla valle del Tevere e quelli da Etruria e Campania, che in origine superavano il fiume in corrispondenza del guado dell’Isola Tiberina.

L’area era frequentata da mercanti greci già all’epoca della fondazione della città intorno alla metà dell’VIII secolo a.C. Sulla riva del fiume si trovava il più antico porto fluviale di Roma (portus Tiberinus), che come tutta l’area, aperta agli stranieri, era considerato esterno al perimetro urbano, al di fuori del più antico circuito murario. Vi aveva sede un antichissimo santuario, l’Ara massima di Ercole, dedicato ad una divinità locale. In età regia il guado venne sostituito dal ponte Sublicio, in legno, ad opera di Anco Marzio.

Sotto Servio Tullio, ad imitazione del santuario rinvenuto nella città etrusca portuale di Pyrgi, nell’area del Foro Boario venne sistemato un secondo grande santuario, dedicato alla Dea Fortuna e alla Mater Matuta. Esistevano nell’area numerosi edifici di culto: i già citati antichissimi santuari dell’Ara Massima di Ercole e della Fortuna e della Mater Matuta, il tempio di Portuno e il tempio rotondo, erroneamente detto tempio di Vesta, dedicato ad Ercole Vincitore.

A partire dal II secolo a.C. le strutture portuali e le relative infrastrutture furono spostate più a valle, sotto l’Aventino (Emporium), mentre l’area viene progressivamente occupata da abitazioni private e insulae. Le attività commerciali, tuttavia, non scomparvero del tutto e nel IV secolo d.C. venne costruito il cosiddetto arco di Giano.

Con il medioevo i templi di Portuno e di Ercole Vincitore vennero trasformati in chiese e poco lontano sorse anche la chiesa di Santa Maria in Cosmedin.  Appunto nella cripta di quest’ultima chiesa è stato riconosciuto il podio dell’Ara Massima di Ercole.

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Le foto sono state scattate durante la nostra visita da Roberto Draghelli, che ringraziamo.

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