Mausoleo di Augusto

Appuntamento: Piazza Augusto Imperatore, un quarto d’ora prima dell’inizio della visita
Contributo euro 10 per la visita + euro 2 per radio con auricolari
Ingresso: gratuito per i residenti a Roma

Apertura straordinaria. Da qualche mese finalmente riaperto per la fruizione al pubblico, il Mausoleo del primo Imperatore può considerarsi uno dei monumenti più rappresentativi della storia urbanistica di Roma, dalla prima età imperiale fino ai nostri giorni, con i suoi vari e spesso incredibili reimpieghi.
Sorto nel 28 a.c., quando Ottaviano aveva solo 35 anni, il Mausoleo era parte di un vasto programma urbanistico che interessò il Campo Marzio settentrionale, insieme al Pantheon, all’Ara Pacis e all’Orologium.
Il Mausoleo, una vera e propria montagna di marmo e travertino (il tamburo di base aveva un diametro di 90 mt e l’altezza complessiva si calcola di 45 mt. ca.) sorgeva nei pressi del Tevere ed era sormontato da una gigantesca statua di Augusto in bronzo dorato. Era destinato ad ospitare le ceneri dell’Imperatore, dei suoi familiari, dei suoi amici e dei suoi successori.
Il primo ad esservi sepolto fu Marcello, nipote e genero dell’Imperatore, l’ultimo l’Imperatore Nerva, ma nelle deposizioni vi furono anche delle eccezioni importanti come Giulia, unica figlia di Augusto, e Nerone, imperatore che ebbe la damnatio memoriae.
Nel medioevo fu utilizzato prima come fortezza dai Colonna, poi divenne una calcara. Nel ‘500 fu trasformato in uno splendido giardino all’italiana, proprietà della famiglia fiorentina Soderini, nel ‘700 passò al portoghese marchese Correa che ne fece un’arena per spettacoli di animali, giostre e cacce. Divenuto successivamente teatro di prosa, agli inizi del’900 il Mausoleo venne infine trasformato in un auditorium dall’acustica eccellente. Nel 1936 iniziarono le demolizioni volute da Mussolini per liberare Il Mausoleo dalle superfetazioni post-antiche, distruggendo il quartiere cinquecentesco che lo circondava. Il risultato non fu sicuramente di grande valore estetico ed urbanistico se Antonio Cederna definì il monumento come “un dente cariato”.
Il progetto attuale “Urbs e Civita” dell’architetto Francesco Cellini propone finalmente la riqualificazione della Piazza e del Monumento, sicuramente luogo simbolo di Roma.