Quartiere San Saba

Il quartiere di San Saba, noto anche come piccolo Aventino, è il ventunesimo Rione di Roma.
Urbanizzato già in età romana, si trova al margine del grande polmone verde rappresentato dalle aree delle Terme di Caracalla, del circo Massimo e del Palatino.
Il rione prende il nome dal Monastero e dalla chiesa che costituirono per secoli l’unica presenza abitativa nella zona, dopo la caduta dell’Impero Romano.
La chiesa venne fondata già nel VI sec. sui resti della Stazio della IV coorte dei Vigili e nell’VIII sec. dei monaci provenienti da Gerusalemme fondarono anche il Monastero divenuto molto ricco nel corso del tempo.
Ancora all’inizio del’900 tuttavia, la Chiesa e il Monastero di San Saba erano in piena campagna.
Con il primo piano regolatore di Roma del 1909, si progettarono i nuovi rioni popolari di San Saba e Testaccio anche se la zona contigua alla Passeggiata Archeologica era destinata a verde pubblico.
Tra il 1907 e il ’14 il governo della città fece realizzare dall’Istituto Case Popolari sul Piccolo Aventino, fra la chiesa e le mura, 10 lotti di edilizia residenziale destinati alla piccola borghesia impiegatizia, tra gli ultimi insediamenti residenziali programmati dentro le mura Aureliane.
Il rione fu progettato, come le case popolari di Testaccio, da Quadrio Pirani, che diede alle strade i nomi di grandi architetti:Bernini, Borromini, Baccio Pontelli, Palladio, Bramante, Pirro Ligorio etc.
Il rione si trova sulla cima spianata di un’altura ed è perciò percorso da salite e scalinate che digradano verso le mura o verso il sottostante Testaccio. Le case “popolari” sono villini bifamiliari ognuno con il suo giardinetto, e palazzine di non più di 4 piani, con appartamenti luminosi e cortili spaziosi, ognuna rivestita di una cortina di mattoni dello stesso colore della cortina antica della chiesa e delle mura.

Contributo 7 euro  -5 euro visita solo adulti e 2 Euro auricolare.