Il Foro di Cesare

Attraverso un nuovo ed affascinante itinerario che si snoda dalla Colonna di Traiano, attraversando il sottosuolo al di sotto di Via dei fori Imperiali, giungeremo nel primo, grandioso Foro realizzata da Giulio Cesare a ridosso del Foro magno.
La necessità di rinnovare le strutture amministrative e giudiziarie più antiche e di adeguarle alla nuova dimensione della città fu il pretesto che Giulio Cesare utilizzò per portare a termine una brillante iniziativa di auto-rappresentazione realizzando uno dei maggiori complessi architettonici dell’epoca e legandolo indissolubilmente al suo nome e a quello della sua famiglia: la gente Giulia.
L’area scelta da Cesare per costruire il nuovo foro era fittamente abitata, e furono ingenti le sostanze economiche che egli egli profuse nell’acquisto delle proprietà private ivi esistenti, come è documentato dalle fonti letterarie antiche.
Il nuovo foro era costituito da una piazza rettangolare di mt. 100×50 circa, pavimentata in lastre di travertino, con portici su tre lati e con il tempio di Venere Genitrice situato nel lato settentrionale.
Il complesso era caratterizzato da una totale assialità e dalla incombente presenza del tempio.
La costruzione del foro venne conclusa nel 29 a.C. da Augusto, il quale inaugurò anche la Curia che, da Cesare e dalla sua famiglia, fu da allora detta Iulia. Altri importanti lavori vennero effettuati sotto l’imperatore Traiano, quando venne realizzato un portico a due navate, con pilastri in laterizio collegati da volte, che costituisce una sorta di prolungamento del portico occidentale del foro stesso e che viene identificato con la Basilica Argentaria.
Lo stesso imperatore realizzò anche una grande latrina (forica) semicircolare, dotata di impianto di riscaldamento e con ingresso dal Clivo Argentario.
Una profonda modificazione dell’aspetto del Foro di Cesare si ebbe quando, a seguito del devastante incendio del 283 d.C., l’imperatore Diocleziano e dopo di lui Massenzio vi posero mano per riparare i gravi danni subiti.